Il ruolo dello psicologo



1. Cosa vuol dire Benessere Psicologico?

Il benessere psicologico è uno stato di equilibrio fra la persona con i suoi bisogni e le sue risorse e le richieste dell’ambiente in cui vive. Si tratta di una condizione dinamica, in continuo mutamento, il cui equilibrio non è dato a priori, ma è il risultato di una valutazione che la persona fa della propria qualità di vita, e dipende da numerosissimi fattori individuali, relazionali e ambientali. A volte riesce a gestire le difficoltà da sola o con l’aiuto di persone care e vicine, altre volte non riesce a capire quale sia il problema o quale sia la via d’uscita. (www.psicologimip.it)



2. Quando si può affermare che siamo in uno stato di benessere psicologico?

Quando siamo in grado di affrontare la vita con un atteggiamento psicologico che ci consente di fronteggiare le difficoltà e le sofferenze mantenendo un positivo rapporto con noi stessi e con gli altri. Quando stiamo bene, ci riconosciamo in ciò che facciamo e consideriamo i nostri comportamenti come soluzioni personali adeguate agli eventi della vita con cui ci confrontiamo. (www.psicologimip.it)


3. Cosa può compromettere uno stato di benessere psicologico?

Diverse cose: un problema fisico, una difficoltà nelle relazioni interpersonali, uno stato di agitazione che si protrae nel tempo. La vita di tutti di noi è costellata di difficoltà. Alcune possono essere causate da particolari e problematiche condizioni ambientali. Ad esempio, oggi, le enormi pressioni e richieste provenienti dall’esterno possono generare stati di stress cronico che rappresentano un serio rischio per la salute, in quanto potrebbero dar luogo a disturbi o malattie psicosomatiche anche molto serie, o nel migliore dei casi ad un disagio esistenziale che è semplicemente espressione dell’urgenza di un recupero di contatto con se stessi e con la propria emotività.
In altri casi invece ci confrontiamo con momenti di crisi del tutto fisiologici, provocati cioè dal cambiamento e dalla conseguente necessità di riadattarsi e riorganizzarsi nel passaggio da una fase all’altra della nostra vita. Sia in un caso che nell’altro, il nostro stato di benessere psicologico può essere compromesso e possiamo sperimentare quindi sentimenti di sofferenza e di disagio. (idem)

4. Ed è allora che ci si rivolge ad uno psicologo?

Consultare uno psicologo significa darsi la possibilità di considerare un momento difficile da un altro punto di vista, scoprendo che anche dal proprio disagio possono emergere un senso e un messaggio nuovi per la propria vita. Non è semplice comprendere autonomamente le ragioni del proprio malessere e lo psicologo, attraverso un atteggiamento empatico e di partecipazione al vissuto del paziente, aiuta la persona a trovare il significato di un malessere che apparentemente è incomprensibile, supportandola nel costruirsi un modo personale di utilizzare le proprie risorse al meglio.(idem)

5. Quindi la richiesta di aiuto non dipende dal tipo di problema?

No. Non dipende dal problema in sé ma dal modo in cui il problema è interpretato e di conseguenza vissuto, sentito ed affrontato. Gli eventi che ci accadono infatti assumono un senso e un significato dei quali spesso non siamo consapevoli, legati sia alle nostre esperienze passate sia al nostro modo di essere nella vita nel presente. Ciò condiziona molto il nostro vissuto, al di là e indipendentemente dalle difficoltà reali e oggettive. Non ci sono quindi problemi gravi e problemi banali. I problemi hanno tutti pari dignità nel momento in cui la persona li sente e sono sempre e comunque soggettivi. Ci sono problemi che per alcune persone possono essere difficili da gestire e per altre no, così come eventi che in un certo periodo della nostra vita riusciamo ad affrontare adeguatamente e in altri no.

6. Mi può fare un esempio?
Cambiare lavoro, per esempio, anche nel caso in cui si tratti di un miglioramento, è un evento che può essere vissuto in maniera positiva da alcuni e in maniera molto negativa da altri. Questo è determinato da molti aspetti, che dipendono dal ruolo che la persona attribuisce al lavoro nella propria vita, dal modo di vivere un cambiamento di responsabilità, dalla coerenza del cambiamento lavorativo rispetto agli obiettivi personali, dall’impatto che ha sugli altri aspetti della vita e della sua qualità (economico, temporale, relazionale) solo per prenderne in esame alcuni.
Un altro esempio: la nascita di un figlio può essere un evento felice o traumatico. L’attesa ed il desiderio, le ansie legate al diventare genitore, i dubbi sulle capacità proprie, il riassetto familiare in termini di tempo, di energia, di ruoli. E poi il cambiamento, con la crescita, della scuola. E ancora, la laurea può essere vissuto come un evento lieto o scioccante, perché catapulta all’improvviso nel mondo adulto; e così via. Tutti questi aspetti hanno pesi e significati diversi da persona a persona, e fanno sì che ogni cambiamento nel corso della nostra esistenza venga vissuto non in quanto tale ma soggettivamente, comportando quindi una grande riorganizzazione sia sul piano emotivo che fisico e relazionale.

 
7. Come può lo psicologo aiutare ad incrementare il proprio benessere psicologico?Lo psicologo aiuta le persone ad affrontare gli ostacoli che impediscono lo sviluppo delle proprie potenzialità, accompagnandole nella scoperta di se stesse e delle proprie risorse. Così facendo, esse riescono a rafforzare la propria autostima e di conseguenza a confrontarsi con le difficoltà della vita con un atteggiamento più efficace e produttivo, raggiungendo un benessere psicologico e relazionale.

8. Cosa si intende per benessere psicologico e relazionale?
Si tratta di un benessere completo: fisico, psichico, sociale. Riguarda cioè tutti gli ambiti della vita della persona. Noi siamo soggetti interi, anche se inevitabilmente ci avvaliamo di supporti settoriali diversi per la cura dei nostri disagi: ci rivolgiamo al dentista per i denti, all’internista per la gastrite, all’osteopata per la schiena contratta. Ma il nostro benessere non può che riguardare ogni aspetto del nostro vivere e del nostro essere nel mondo.(idem)



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